La nascita di Venere by Alberto Savinio

La nascita di Venere by Alberto Savinio

autore:Alberto Savinio [Savinio, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 123
editore: Adelphi
pubblicato: 2017-12-22T05:00:00+00:00


Ritmo nella musica

La musica esercita la tanto decantata attrazione sugl’individui perché, mediante il ritmo che guida la musica e talvolta la informa completamente, l’ascoltatore riceve in certo qual modo l’illusione di godersi in un breve spazio di tempo l’attività sparsa in uno spazio di tempo infinitamente più lungo. La musica viene a costituire in tal modo come una sorta di gradevole e eccitante rappresentazione di vivacità concentrata ed efficacissima. A fine d’illustrare con un esempio questa mia interpretazione psicologica della musica quanto a ritmo, racconterò una favola che lessi da ragazzo: un tal giovinetto era riuscito a farsi consegnare da una fata imprudente il rocchetto intorno al quale era ravvolto il filo della sua propria vita. La fata raccomandò espressamente al giovanetto di non toccare il fatidico filo. Ma questi, com’era da prevedere, non seppe resistere alla tentazione di svolgere il filo. La prima volta ne svolse un poco, e il tempo corrispondente al filo svolto, passò con una rapidità sorprendente e gioiosa. Il gioco piacque al fanciullo, il quale, invaghito vieppiù da quel correre e rimutarsi delle ore e dei giorni, continuò a svolgere il filo, consumando in brevissimo spazio di tempo, la vita di parecchi anni; finché, invecchiato in un subito, morì di lì a poco, perché intanto il filo era giunto al suo termine.

Io non esito ad affermare che la parte ritmica della musica procaccia effetti simili a quelli del filo svolto. Quindi non è da stupire se la musica intesa come ritmo, esercita tanta attrazione sugli uomini, ma producendo altresì in essi un rapido rammollimento. A questo proposito riescirebbe di grande curiosità un esame psicologico di quella singolarissima paranoia cui vanno soggetti, nonché i musicisti, gli stessi musicomani; ma non è còmpito nostro lanciarci in siffatte indagini, che lasciamo interamente alla competenza dei psichiatri. Non meno curioso riescirebbe un raffronto tra l’espressione fisionomica dei musicisti e quella degli artisti plastici. Per tale rapporto risalterebbe nella maschera facciale dei musicisti l’espressione tormentata, stralunata, abbattuta e triste del sensuale il quale non si avviva se non di quando in quando, e artificialmente ancora, sotto gli stimoli della passione, come un fuoco che, coperto di cenere, lancia scintille e fiamme quando lo si attizza; mentre negli artisti plastici troveremmo l’occhio chiaro (l’occhio che guarda; perché l’occhio del musicista non guarda, oppure guarda come guardano i cavalli, i pesci e altri simili animali che hanno lo sguardo sfuggente, obliquo e velato), la fisionomia riposata e serena, il riflesso chiaro di una grande calma e una sorta di compostezza attenta e osservatrice procurata dalle abitudini profondamente contemplative della loro arte. Un raffronto fra i ritratti di Raffaello e di Beethoven, oppure tra Wagner e Böcklin varrebbe a confermare ciò che asseveriamo. Quanto alla calma diffusa generalmente sui volti dei musici italiani, essa non ci deve trarre in inganno. In nessun italiano troviamo riprodotto il prototipo del musicista, in quanto che i nostri musici hanno sempre trattato la musica più nei suoi elementi plastici che in quelli ritmici, drammatici e sensuali, spinti probabilmente a questo dalle profonde virtù plastiche proprie e anzi ingenite nella nostra razza.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.